sabato 28 luglio 2007

Il ciclo integrato dei rifiuti

Negli incontri del Forum Ambiente del 19 e 26 luglio è stato discusso il documento sul Ciclo Integrato dei Rifiuti, la proposta è di sottoporre agli aderenti al Forum la bozza per raccogliere osservazioni, pareri, richieste di modifiche ed arrivare nel mese di settembre ad un documento condiviso che definisca la strategia da noi proposta per la gestione integrata del ciclo dei rifiuti.

Clicca qui per scaricare il Documento Rifiuti V1

Il documento è anche disponibile nell'area di lavoro collettiva di google, è sufficiente accedere indicando come account "ecodem@mac.com" e come password "modena". In questo modo è possibile apportare modifiche al documento direttamente on line e registrare le successive versioni.

Per entrare in google clicca QUI

Paolo Silingardi

2 commenti:

Paolo Lauriola ha detto...

Innanzi ringrazio Paolo Silingardi per l’ottimo ed interessante documento che ha preparato
Come da accordi propongo il mio contributo. Di queste cose avevo già detto in occasione dell’incontro del 26 luglio 2007 presso la sede del PD.
Come da accordi chiedo quindi a Paolo di valutare questo contributo, e se lo riterrà utile, di inserirlo nella versione definitiva del documento che ci ha presentato

In termini generali penso che queste proposte (e le altre che saremo capaci di organizzare) non dovrebbero “limitarsi” a voler costruire una posizione comune all’interno del futuro PD, ma occorre creare le condizioni per allargare il consenso ed essere realmente incisive nelle scelte politiche. In altre parole questo documento oltre ad essere nel sito, dovremo fare che entrino nell’agenda di chi rappresenterà le idee ecologiste per il PD nel Consiglio comunale e nella altre sedi istituzionali. Perché ciò accada penso però che occorra coinvolgere nei modi più opportuni la cittadinanza.

In tal senso penso sia importante concordare ( che :
1.sul tema gestione sostenibile dei rifiuti occorre sostenere con forza una gestione “più consapevole” dei rifiuti da parte dei cittadini lanciando "sfide" che coinvolgano anche le scelte delle amministrazioni. Per esempio, limitandoci al tema inceneritori, su quelle scelte ritenute definitive, immodificabili, dovrebbe essere condivisa la posizione che devono essere suscettibili di cambiamenti qualora vengano adottati comportamenti più virtuosi. Aumentando la quota di raccolta differenziata non si può pensare che rimanga costante la quota dei rifiuti, in termini assoluti, destinata all'incenerimento: essa dovrà ridursi proporzionalemte
2.con l'allargarsi dell'area di gestione di HERA occorre garantire dei meccanismi "democratici" di discussione e controllo di scelte fatte in sedi "troppo lontane" dal livello locale. Un esempio interessante è fornito dai cosiddetti RAB (Residential Advisory Boards) pensati a Rotterdam (NL) ed utilizzati anche a Ferrara nell’area prossima all'inceneritore.
In generale sul rapporto con i cittadini su scelte sull’ambiente che implicano rischi per la salute, ritengo che i problemi connessi con una cattiva percezione del rischio derivino, insieme a tanti altri fattori: demografici, culturali, psicologici etc, soprattutto dal rapporto di fiducia (Trust) con le istituzioni e/o per es. con le industrie. Si ha più paura quando l’istituzione dichiara genericamente che ci si sta occupando del problema e che non c’è motivo di preoccuparsi, e si percepisce che le possibilità di influenzare le decisioni sono scarse. Si ha meno paura quando l’istituzione dichiara con precisione un rischio indicando le possibili soluzioni per affrontare la decisione con un processo aperto. A mio avviso, pur dando atto delle ottime intenzioni dei nostri amministratori e ben consapevoli di quanto sia importante dare dimostrazione di concretezza, mi pare che la gestione dei rischi ambientali (ad es inceneritore, traffico autoveicolare, etc) si basa spesso su un approccio alquanto paternalistico (che determina paura) e non crea il clima adatto per rendere credibile una vera alleanza con i cittadini su problemi come l’ambiente e la salute che per definizione sono beni comuni. Non è sufficiente essere a posto con la coscienza da un punto di vista tecnico, occorre vedere l’ambiente e la salute come una occasione di condivisione con i cittadini. Penso, in altre parole, che la prima cosa su cui puntare sia la “fiducia” e che solo su questa base sia possibile procedere alla gestione concreta.

edoardofilipponi ha detto...

bo', si diceva una volta "date retta a un cretino" che sono io, ma che ne pensate dell'idea di realizzare i termovalorizzatori su grandi navi che caricano i rifiuti nei porti poi al largo l'inceneriscono senza diossina, ma cmq lontano da centri abitati pronti a protestare ma anche a produrre grandi quantita' di immondizia indice di ricchezza, e poi andare in un altro porto e ripetere cosi' lo smaltimento di rifiuti?
Sara' un'idea balzana se nessun Nobel l'ha partorita?